Non datemi del matusa conservatore, non è questo il punto del mio pensiero, ho una Xbox360 e sto felicemente al passo con i titoli moderni.
Però c'è un però.
Qualcosa è cambiato, questo è fuori discussione.
Per anni ho attribuito la colpa ai moderni giochi che sono, effettivamente, meno "giochi" di quelli più antichi.
Troppo facili, troppo brevi.
Non credo sia solamente questo, come per la musica è cambiato radicalmente il medium.
Anni addietro mettere su un vinile era un rituale, bisognava: accendere lo stereo, scegliere il vinile, toglierlo dalla custodia, pulirlo con l'apposita pezzetta, accendere il giradischi e posizionare la puntina. Dopo 20 minuti, cambiare lato.
Rituale che si ripeté, in misura minore, anche con le cassette e con i CD.
Oggi abbiamo i lettori MP3, bellissmimi, utilissimi e comodissimi, per carità, ma abbiamo perso il contatto con la musica. Non tocchiamo più la musica che amiamo. Abbiamo perso uno dei nostri sensi.
La stessa cosa sta accadendo con i videogiochi: chi ha vissuto le generazioni passate si ricorderà benissimo il momento in cui si andava a comprare un gioco, non si sceglieva un'anonima scatoletta uguale per tutti i titoli. Avevamo scatole tutte diverse una dall'altra: forma, dimensione, colore, ognuna ti attraeva a modo suo.
Averle in camera esposte era piacevole tanto quanto giocare al gioco che era all'interno.
La scatola di Thef II aveva una forma assurda che mi ha sempre affascinato, purtroppo me la feci sfuggire ed ora mi mangio le mani... |
Scatola immensa (così a occhio direi 30x40cm), che troneggia dall'alto del mio armadio, con DooM (+ Thy Flesh Consumed), DooM II e tantissimi livelli aggiuntivi! |
Il digital delivery, decisamente, non fa per me.
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